Salone CSR 2019. Il successo degli incontri Refe

Refe da quasi vent’anni accompagna tutti gli attori del sistema che decidono di investire con serietà ed efficacia nella promozione e nella diffusione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nella logica dell’Agenda ONU, che fissa 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030. Le ricerche più recenti dicono che solo il 5% dei cittadini conosce i contenuti dell’Agenda, nonostante siano più formati e informati. Nelle imprese e nel pubblico è ancora poco diffuso l’impegno per radicare al proprio interno percorsi più responsabili e comunicare all’esterno risultati e grado di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Serve quindi un maggiore impegno corale di tutti gli attori della polis, soprattutto da parte di chi ha già avviato percorsi e progetti di responsabilità sociale.”

Con queste parole Cristiana Rogate, Presidente e fondatore di Refe, società milanese nata più di dieci anni fa per promuovere tra pubblico, privato e non profit strategie di sviluppo sostenibile, ha chiuso la sua partecipazione al Salone della CSR che si è tenuto in Università Bocconi l’1 e 2 ottobre. Una presenza importante quella di Refe, che ha promosso e coordinato due eventi dedicati alla partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche e alle migliori iniziative e strategie di comunicazione e diffusione dei contenuti dell’Agenda ONU nell’ambito delle multiutility. Anche quest’anno il Salone ha permesso a un pubblico numeroso di conoscere le imprese e le istituzioni che hanno scelto la sostenibilità come driver strategico.

Gli incontri promossi e coordinati da Refe hanno raccolto un alto gradimento da parte del numeroso pubblico presente. Nel primo incontro Angelo Tanese, Direttore Generale di Asl Roma1, una delle più importanti aziende sanitarie del Paese, ha raccontato “La ASL che vorrei”, il percorso di partecipazione rivolto a più di un milione di utenti e 7.500 operatori. Natalia Ranza, Consigliere delegato di Autoguidovie, uno dei più grandi operatori privati di TPL, ha invece illustrato il percorso di sostenibilità e accountability avviato tre anni fa che ha previsto da quest’anno anche un forte coinvolgimento interno a partire da CdA e personale viaggiante. Significativa anche l’esperienza di BrianzAcque, esposta dal DG Giuseppe Mandelli, che oltre a un percorso verso la rendicontazione sociale e di sostenibilità ha anche predisposto una serie di strumenti dedicati ad aumentare la consapevolezza delle nuove generazioni sul ciclo dell’acqua e l’avvio di una serie di incontri di coinvolgimento rivolti agli stakeholder dei territori serviti. Elisa Paluan, della Fondazione Unipolis ha invece raccontato l’evoluzione del nuovo sito in una logica di accountability tramite l’OpenReport con l’obiettivo di attivare un dialogo sistematico, informato e interattivo con i diversi stakeholder. Ad Andrea Orlandi, vicesindaco del Comune di Rho – pluripremiato per il coinvolgimento di cittadini e scuole nelle scelte sulla Città – il compito di illustrare come gli Enti locali possano attivare percorsi efficaci ed inclusivi di partecipazione. “Dirò la mia” il bilancio partecipativo di Rho, che dopo 4 edizioni rivolte agli over 14 ha visto il coinvolgimento di tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado della Città sull’Agenda 2030, con oltre 2.600 ragazzi impegnati nella ideazione  di progetti per la comunità. Una sfidante iniziativa in territori difficili è stata raccontata da Vincenzo Linarello, fondatore del Goel, un gruppo cooperativo che punta sulla sostenibilità e sulla partecipazione come leva per il cambiamento della Calabria, costruendo alternative economiche credibili che dimostrano che l’etica non è solo giusta ma anche efficace e produttiva.

La comunicazione smart di obiettivi e performance economiche, sociali e ambientali è il tema  affrontato dagli esponenti delle utilities, che possono rappresentare un importante anello di collegamento tra politiche pubbliche, gestione dei beni comuni e comportamenti individuali, coinvolgendo i diversi attori della polis – cittadini, imprese e istituzioni – nella realizzazione di un modello di sviluppo più sostenibile. Inoltre, l’innovazione digitale, oggi mette a disposizione strumenti sempre più efficaci per rinforzare l’accountability come base per sviluppare sui territori un’azione di sistema. Il giro di tavolo è stato aperto da una relazione in video di Enrico Giovannini, portavoce AsviS, l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile che ha scelto proprio questo incontro promosso da Refe per dare il proprio contributo. Si sono poi confrontati, moderati da Cristiana Rogate, Gerardo Paloschi, Direttore Sviluppo Territoriale di LGH – Gruppo A2A presentando l’evoluzione dell’OpenReport, il portale di comunicazione della sostenibilità dinamico e interattivo che LGH ha scelto di integrare al sito istituzionale, avviando contestualmente una campagna open per l’aggiornamento della matrice di materialità. Anna Villari, Responsabile CSR e Prodotti Editoriali di A2A, che ha illustrato il nuovo Bilancio di sostenibilità del Gruppo, navigabile via web. Testimonianze di grande interesse anche da Filippo Bocchi, Direttore Valore Condiviso e Sostenibilità del Gruppo Hera, Selina Xerra, Direttore Corporate Social Responsibility e Comitati Territoriali del Gruppo Iren e Luca Mariotto, Direttore Settore Ambiente Utilitalia, l’associazione che ha raggruppato le rappresentanze delle utilities pubbliche e private (Federambiente e Federutility) che ha presentato i progetti di promozione della sostenibilità tra gli associati e l’evoluzione del sistema di misurazione da una logica statica e consuntiva ad una dinamica e programmatica.

#CSRIS19